Scuola e Covid, un anno dopo

Un anno dal lockdown: la nostra scuola al tempo del Covid ha un nuovo patrimonio per ripartire con consapevolezze e conoscenze diverse.

Credevamo sarebbe stata una cosa di pochi giorni e invece eccoci ancora qui… Più spaventati, più stanchi e insieme più consapevoli per tutto quello che è accaduto. Ricordo perfettamente la preoccupazione, il disorientamento, sinceramente più nostro, dei professori, che dei ragazzi: all’inizio, la didattica a distanza, le lezioni registrate con whatsapp, i compiti corretti in videochiamata a loro erano sembrati quasi un gioco, una novità divertente.

Per l’Istituto Monteceneri, una “piccola” scuola, è stata una grande sfida: c’erano insegnanti che avevano poca o nessuna dimestichezza con la tecnologia, altri, invece, che si sentivano persi senza la presenza fisica dei ragazzi. Eppure nessuno ha mollato, nessuno ha ceduto alla rassegnazione: già nelle prime ore successive all’annuncio della chiusura della Lombardia ho parlato con docenti che si facevano spiegare dai figli come registrare un video e condividerlo o come collegarsi alle diverse piattaforme di videochat mai sperimentate prima.


Nel giro di 10 giorni, lo dico con orgoglio, eravamo pronti: nuovo orario, nuovi strumenti, nuovi modi di relazionarsi. Vorrei fosse chiaro: non è stato facile, soprattutto per i ragazzi che dovevano affrontare l’esame di maturità e se lo sono trascinati fino a settembre, con lezioni a distanza ovunque e comunque. Per tutto luglio e per tutto agosto: al mare, in montagna, a Milano. Con intorno amici, genitori, fratelli e sorelle, cani e gatti. Mi sono reso conto che loro, i nostri studenti, nonostante qualche telecamera spenta e qualche collegamento ‘ballerino’, avevano davvero bisogno di noi. E gli esami, anche se parlare di risultati in queste situazioni è quanto mai riduttivo, sono andati bene. Molto bene. Oltre le migliori aspettative. Inutile dire che la soddisfazione per una scuola come la nostra, che è di preparazione, è stata incalcolabile. Un premio allo sforzo di tutti. 


Guardando indietro, il tesoro che questa pandemia mi ha lasciato, lavorativamente parlando, è stata la capacità da parte dei ragazzi di reagire e da parte degli insegnanti di trovare soluzioni. Ora so, più di quando tutto è iniziato, che la didattica a distanza non potrà mai sostituirsi al percorso tradizionale di studio, ma allo stesso tempo è certamente uno strumento che puó integrarlo, in situazioni mirate, o per obiettivi specifici. È come se ci fossimo svegliati da una sorta di torpore per renderci conto del valore della scuola e di come dalla condivisione e dallo scambio che la scuola garantisce si possa uscire migliori.


Se penso ai nostri studenti, ecco, molti arrivano da noi dopo che hanno attraversato situazioni personali o percorsi didattici che li hanno allontanati dalla scuola.

GUARDA I NOSTRI PERCORSI DI RECUPERO ANNI SCOLASTICI

Il nostro compito principale è restituire loro la fiducia che poi li possa portare a ottenere risultati addirittura impensabili. La forza dell’Istituto Monteceneri sta nelle persone che lavorano quotidianamente in classe: possiamo davvero contare su un blocco di docenti che ha sposato un progetto, una filosofia, quella di costruire percorsi personalizzati per ogni alunno seppur inseriti in un contesto di classe con obiettivi che non siano per forza e soltanto la promozione. C’è il ragazzo che ha bisogno di lavorare sul rispetto degli orari di studio, quello che deve trovare un metodo, quello particolarmente timido che deve sentirsi accolto, quello apparentemente spavaldo che deve trovare un motivo. Ecco, noi facciamo esattamente questo: aiutiamo i ragazzi a trovare una strada che sia solo loro

Niccolò Quinzii
Responsabile offerta formativa Istituto Monteceneri

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