“Prima la sapevo”. Un gioco per evitare il vuoto di memoria (ma non di studio)
“Giuro, prof, avevo studiato, la sapevo, ma ora non mi ricordo niente!”. Se per la stragrande maggioranza degli studenti è una scusa vecchia come la scuola, per alcuni il vuoto di memoria è un’eventualità concreta. In questo l’emotività gioca un ruolo fondamentale, basti pensare a tutti quegli studenti che, pur con una preparazione minima, riescono a cavarsela ben oltre le loro conoscenze. Fortuna? A volte. Capacità di improvvisazione? Anche. C’è dell’altro, però. La capacità espositiva è oggi una lacuna sempre più evidente mediamente tra gli studenti: vocabolario piatto, ripetizioni, consecutio temporum che lascia a desiderare. La tendenza, soprattutto tra i ragazzi, è a sottovalutarla perché valutano il modo in cui ci si esprime in pubblico come un elemento superato.
Gli insegnanti dell’Istituto De Amicis sanno che la capacità espositiva è fondamentale per il presente e il futuro dei nostri ragazzi.
Tra un messaggio whatsapp fatto di abbreviazioni e un emotico che racchiude frasi, concetti e stati emozionali, è una dote che andrebbe allenata e che nel mondo del lavoro, in diversi campi, non passa mai di moda. Per farlo serve innanzitutto analizzare, costruire e scrivere discorsi in modo efficace. Saper parlare davanti a una platea, grande o piccola che sia, con discorsi chiari avvincenti oggi può diventare un gioco. Come?
Il suggerimento che diamo a chi vuole divertirsi e mettersi alla prova in questo campo si chiama Cicero.
26 carte che aiutano ad analizzare, strutturare e scrivere i propri discorsi. Immaginate che figura potrebbero fare gli studenti con i loro insegnanti preparando un’interrogazione in questo modo? E, viceversa, come potrebbero cambiare completamente approccio i professori rispetto alle lezioni? Nel mazzo ci sono 7 carte preparazione, 5 carte sviluppo nodi, 14 carte strutture oltre a un libretto di istruzioni. Le carte preparazione aiutano a organizzare gli elementi di base del discorso portando a porsi le domande corrette: A chi sto parlando? Quali sono le aspettative di chi mi ascolta? Quanto tempo ho a disposizione? Qual è l’obiettivo di quello che dico?
I nodi sono ovviamente la chiave del discorso: ne esistono diversi all’interno di un’espozione, bisogna essere pronti a collegarli, scegliendo una sorta di linea guida.
Infine con le carte struttura si riesce ad avere una visione globale del proprio discorso buttando giù la prima bozza.