La vera storia del prof da 1 milione di euro

Troppo buono. Troppo severo. Non sa spiegare. È noioso. Fa favoritismi. Fa l’amico ma poi… Mi odia e infatti… Ad ascoltare gli studenti, il professore perfetto, non esiste. Ci sta, fa parte del gioco. Ma la verità è che in giro ci sono (anche) tanti bravi insegnanti, in ogni ordine e grado di scuola. Gente seria, che lavora con passione e competenza, per di più non sempre in condizioni facili. Un caso per tutti è quello di Carlo Mazzone, professore di informatica all’ITI B. B. Lucarelli di Benevento, candidato al prestigioso Global Teacher Prize, un premio destinato ai migliori insegnanti del mondo che mette a disposizione 1 milione di euro. 

Un tipo controcorrente

Per Mazzone l’insegnamento è una questione di famiglia: il padre preside, la madre e la sorella professoresse. Lui, inizialmente, una laurea in Informatica, aveva scelto una strada diversa, più coerente con il percorso di studi intrapreso: consulente IT per grandi aziende. Poi, però, a un certo punto, qualcosa è cambiato. Il richiamo della scuola, dei ragazzi, dell’insegnamento ha preso il sopravvento. 

Perché è così bravo

La sua principale innovazione è stata la creazione di materiali didattici basati su una vasta esperienza di ciò che funziona nella sua materia. Negli anni il suo lavoro su C e C ++ (due linguaggi di programmazione) è diventato un bestseller in Italia tanto da essere utilizzato anche in alcune università. 

Mazzone ha creato diverse piattaforme di e-learning per gestire e ottimizzare il lavoro dei suoi studenti. Le lezioni sono incentrate sul principio del “vivariumware”, una sorta di materiale di formazione che incoraggia a creare “cose più grandi”. I suoi studenti sono così diventati i protagonisti di vere e proprie start up destinate ad aggiungere valore e creare lavoro nel territorio. 

1 milione di… buone ragioniCon il premio Global Teacher Prize, Mazzone amplierebbe il lavoro di una start up studentesca costituita all’interno della sua scuola l’anno scorso per aiutare gli agricoltori a coordinare l’approvvigionamento, garantire la tracciabilità del bestiame e ridurre i costi di tempo. Questo strumento potrebbe essere ampliato e sviluppato per crescere oltre l’uso locale, consentendo potenzialmente la completa digitalizzazione delle aziende agricole e la tracciabilità al 100% del bestiame del paese. Inoltre, Carlo utilizzerà alcuni fondi per aiutare gli studenti della sua scuola che incontrano ostacoli sociali ed economici al loro rendimento scolastico.

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